Sezione 4

XXI

Sarebbe d’altronde quasi innaturale che una figura mitica di tale potenza rimanesse senza spiegazioni. Dove sarebbe allora finita l’intelligenza degli umani? Le figure mitiche sono lì per essere interpretate.

Quella della Pandemia pone un’iniziale, interessante domanda: come è stato possibile forgiarla dotandola di una tale forza e velocità?

Una prima risposta è relativamente facile: benché replichi modelli mitici già sperimentati in passato – la peste! – la Pandemia è un primum assoluto, perché generato in una soluzione chimica mai esistita prima, quella offerta dal Game, dalla civiltà digitale. Per dirla in altri termini: la Pandemia è la più ambiziosa delle creature mitiche che abbiamo assemblato dopo essere entrati in possesso di queste tre skills:

1. una capacità di calcolo vertiginosa;

2. un sistema a bassissima densità e quindi percorribile ad altissime velocità da qualsiasi vettore;

3. un motore narrativo a trazione integrale, in cui chiunque – chiunque – può produrre storie.

Si metta qualsiasi creatura mitica in una soluzione chimica di questo genere e se ne troveranno moltiplicate la forza e la velocità.

Poi c’è una seconda risposta che è più difficile da accettare: per contenere tutta quella forza e essere capace di tutta quella velocità, la figura mitica della Pandemia doveva essere sospinta da una corrente di desiderio immane. O da un bisogno gigantesco di pronunciare qualcosa. O da una diffusissima urgenza di dare suono a uno strazio intollerabile.

Adesso possiamo anche scegliere di considerarla, per opportunismo, come una semplice emergenza sanitaria. Ma come non capire, invece, che è un urlo?