Sezione 3

XVI

dire che la Pandemia è una produzione mitica non vuol dire che sia una favola, e tanto meno che non sia reale. Al contrario. Poiché la Pandemia è una produzione mitica, sappiamo con certezza che una quantità enorme di decisioni molto reali prima l’ha resa possibile, poi quasi invocata, poi generata definitivamente assemblandola con un numero enorme di piccoli e grandi comportamenti pratici. In essi è quasi leggibile una sorta di volontà maggioritaria, di corrente dominante, che da tempo stava defluendo in una direzione molto chiara. Si può dire che quasi tutte le scelte, di ogni tipo, fatte dagli umani negli ultimi cinquant’anni sembrano fatte apposta per creare le condizioni di una pandemia. Non necessariamente negativa, o mortale, e sicuramente non confinata nei limiti angusti di un evento sanitario. Si è lavorato molto per creare un unico campo da gioco in cui ci si potesse spostare con una velocità e una facilità mai conosciute prima: vale la pena di ricordare come, dovendo scegliere un termine per nominare quell’andatura stupefacente, si sia finito per scegliere, con istinto sicuro, il termine virale. Abbiamo ricostruito un Tutto, anzi, diversi Tutto. Farci correre informazioni o denaro o numeri o notizie o musica cambia poco le cose: è sempre un gioco pandemico. Se inizia a correrci dentro un virus, nulla potrà accadere di diverso da una pandemia. Magari non la prima volta, magari non la seconda. Ma prima o poi, è evidente che dovrà accadere.

Può suonare strano dirlo, ma è evidentemente quello che stavamo cercando.